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Cosenza 14/07/2008



Quando ho visto per la prima volta il video-clip di Busindre Reel (Hevia e i gaiteros sulla costa asturiana), ho capito che la marea di dischi di musica celtica amorevolmente acquistati negli ultimi anni erano diventati tutti vecchi.

La prima domanda fu "Chi è costui?". Le biografie dell'epoca parlavano di un virtuoso asturiano della cornamusa, ma da subito compresi che la forza ed il talento innovativo erano quelli di un artista di classe superiore. L'assonnato mondo celtico veniva scosso dal nord della Spagna, la polvere si sollevava dai vecchi impianti stereo, le valvole ed i transistor assopiti si svegliavano ed emanavano dai diffusori musica nuova, nei tempi e nelle sonorità.

Quest'uomo innovativo era figlio della terra più verde e meno urbanizzata di Spagna, simile alla Sila ed alle coste calabresi, figlio di grandi genitori che lo avevano allevato con affetto, e da questo porto sicuro era potuto salpare alla conquista del mondo. Dopo tanti sacrifici e difficoltà, come nelle più belle storie, aveva raggiunto il successo...per la nostra felicità.

Ma quest'uomo è ben altro: non è solo un virtuoso ma è molto più...ed è per questi altri aspetti che noi lo amiamo e lo seguiamo. Ha un cuore grande e l'umiltà di chi spiega ogni suo pezzo, nel massimo rispetto del pubblico; ama l'Italia e ama tanto la Calabria, perché gli ricorda la sua terra, i suoi monti, i suoi panorami; ama la nostra gente affettuosa quanto gli asturiani; ama il nostro cibo. E in questa terra, anch'essa "terra di zampognari" è tornato per darci una nuova possibilità di assaporare note inconsuete, echi eccitanti di musiche tradizionali rinnovate. E per le strade e le piazze che a Natale hanno sentito le strine e visto gli zampognari, anche Bernardino Telesio, assiso sulla sua sedia in piazza del Rendano, ha sollevato il capo e fatto un inchino a colui che è diventato una stella della musica internazionale, da umile zampognaro.

A Cosenza, Hevia ha salutato la città, mi ha dedicato una canzone, ringraziandomi, ha salutato la mia famiglia, ha salutato il direttore artistico dal nome musicale Antonello Antonante, ricordandoci ancora una volta che non è soltanto per la musica, ma soprattutto per queste doti umane, che noi l'amiamo.

La sua massima di vita musicale potrebbe essere: "con il cuore e con la mente vicino alla gente".

Grazie Hevia. Alla prossima.











[Dott. Antonio Scalese]

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