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Bergamo 19.12.2009



Che spettacolo, che emozioni…. Era la seconda volta che assistevo ad un concerto di Hevia, ma la prima in cui ho potuto vederlo così da vicino… Per un colpo di fortuna ho trovato posto in prima fila poco prima che lui salisse sul palco, poi eccolo, ed è cominciata la magia….. Si, perché sentirlo suonare è qualcosa di magico, di indescrivibile a parole, se non lo senti non puoi capire…. Prima di ogni brano ne ha spiegato il significato, e si capiva benissimo come sia legato alla sua terra, alle sue tradizioni, alle musiche popolari che accompagnano ogni loro festa più o meno religiosa durante tutto l’anno. Il pubblico sulle prime sembrava un po’ “freddo” (scusate il gioco di parole ma faceva veramente freddo!), piano piano  però  Josè Angel e Maria hanno saputo coinvolgerlo e scaldarne il cuore, tanto che abbiamo cominciato a battere le mani al ritmo delle loro canzoni ed ogni volta che Josè Angel lasciava il flauto o la gaita elettronica per suonare la sua stupenda gaita nera tradizionale partivano gli applausi sempre più forti. Sulle note del tamburello di Maria ha anche ballato e ci invitava a farlo tutti insieme…come sarebbe stato bello poterlo fare….. Maria ha poi dato sfoggio della sua bravura come percussionista, con un assolo di tamburo che ci ha lasciato senza fiato, anche lì applausi a non finire. Verso la fine poi Josè Angel ha sperimentato un tango accompagnato al piano dal bravissimo Josuè Santos e, quando poi ha intonato la famosa Busindre Reel e lì…. beh, è stata una vera festa, il pubblico continuava ad applaudire, l’emozione era fortissima, avrei voluto che non finisse mai. Il concerto si è concluso con un breve canto natalizio, Astro del Ciel, poi  c’è stata la firma degli autografi, le strette di mano e, alla fine i tre musicisti sono potuti andare a scaldarsi un po’. Si, perché purtroppo come già detto faceva veramente freddo e la struttura non era adeguata tanto che, approfittando dell’assolo di Maria, Josè Angel e Josuè hanno cercato in qualche modo di scaldarsi le mani… perché facevano fatica a suonare….. Sono rimasta affascinata dal loro modo di fare musica così spontaneo, mentre Josè Angel suonava aveva uno sguardo….. quasi che con la mente fosse chissà dove e cercasse di spiegarci i suoi pensieri con la musica…. Spero di poterlo incontrare di nuovo ed ascoltare ancora e ancora le sue melodie, un insieme di sensazioni meravigliose che sanno arrivare al cuore e all’anima.




[Barbara]

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