Come immaginato, il viaggio è stato davvero pesante e interminabile, ma quando, appena arrivati a Trieste, siamo andati in Piazza dell’Unità è bastato il loro “ Holaaaaaa” (erano tutti lì che pranzavano), un loro sorriso ed un loro abbraccio per dimenticare la stanchezza! Nel tardo pomeriggio hanno iniziato le prove: è stato bellissimo vedere la gente che passeggiava per la piazza fermarsi incuriosita, quasi attirata ed ipnotizzata dal suono della cornamusa….e anche le prove si sono trasformate in un concerto, con molte persone che prendevano posto e assistevano allo spettacolo….insomma un concerto prima del concerto!
Verso le venti però il cielo ha iniziato ad oscurarsi (le previsioni per quella domenica non erano delle migliori)….si è alzato il vento…mentre nuvole veramente minacciose sia avvicinavano dal mare. Hevia le ha guardate e, con tutta la serenità che lo contraddistingue, nel suo “itañolo” (come lo chiama lui), mi dice: “ Non preoccuparti, c’è ancora un’ora e mezza al concerto: secondo me non ci saranno problemi”.
Come volevasi dimostrare…dopo pochi minuti sembrava dovesse arrivare l’apocalisse! Si è alzato un vento pazzesco che ha rovescia le circa 1500 sedie preparate per il concerto, dal palco è caduta una scala che fortunatamente non ha ferito nessuno (ha solo sbeccato leggermente il basso di Juan Carlos); camerieri dei bar della piazza correvano frenetici a ritirare tutte le sedie e i tavolini. Il cielo era nero e le persone scappavano a rifugiarsi nei bar. Hanno dovuto abbassare il palco, smontare le luci, mettere al riparo gli strumenti. Maria era preoccupata dai fulmini che illuminano il cielo sul mare. Juan Carlos, Javier e David, scuotendo la testa mi dicono: “Se cadono anche solo poche gocce non si suona!”Il cielo faceva le bizze….il vento soffiava fortissimo…e infine è arrivato un temporale….poi un altro e un altro ancora.
Ma…a circa mezz’ora dal concerto è spuntato in lontananza il sole del tramonto! E così, via di nuovo, velocissimi, ad alzare il palco e rimontare tutto.
David ha provato di nuovo la batteria ed è iniziata un’attività frenetica di tutti i ragazzi dell’organizzazione, che sono stati bravissimi!
La piazza si è riempita: era gremita di gente! I palazzi sono stati illuminati da luci che rendevano l’atmosfera ancora più magica! Un altro temporale stava arrivando dalle montagne e la gente guardava il cielo preoccupata!
Ma lo spettacolo è iniziato: i ragazzi sono saliti sul palco e, fra gli applausi, è iniziato il suono della gaita: Hevia era lì in mezzo a noi, con lo sguardo fisso verso il mare. Il nostro pensiero correva verso terre sconosciute e lontane…ma che per un istante sembravano tanto vicine. Intanto il suono della gaita allontanava, come per magia, l’ennesimo temporale!
I ragazzi sono stati fantastici, hanno preso per mano tutta la piazza e l’hanno catturata, coinvolta, trascinata con le loro melodie, con il loro cuore, con le loro belle anime! A circa metà concerto, io non ho più saputo resistere e, sulle note di Busindre Reel, mi sono dimenticata di tutto e tutti e mi sono alzata a ballare: non riuscivo più a stare seduta e ferma, così mi sono buttata a danzare, mentre i ragazzi dal palco mi sorridevano.
Che sensazione indescrivibile! Sono arrivate altre ragazze e poi altre ancora; sono cadute due gocce di pioggia…proprio due, come un piccolo scherzo dal cielo, che forse, chissà, voleva in qualche modo partecipare. La gente, rapita dalla cornamusa, si è accalcata sotto il palco, come se pregasse i ragazzi di non fermarsi, di andare avanti comunque! Il pubblico non ha più abbandonato il gaitero: l’hanno accompagnato per tutto il concerto, battendo instancabilmente le mani al ritmo della sua musica; erano tutti lì, vicini, uniti, con il sorriso sulle labbra e la gioia nel cuore!
E’ impossibile raccontare con le parole le emozioni che ho provato a Trieste: indescrivibili, davvero! Spero di aver reso almeno minimamente l’idea! Un grazie infinito, davvero con tutto il cuore e l’affetto a Josè Angel, Maria, Juan Carlos, Javier, David, e Javi…perché sono persone uniche…..perchè sono persone vere!
Ah, quasi dimenticavo, dopo circa mezz’ora dalla fine del concerto, è arrivato un temporale pazzesco, che è andato avanti tutta la notte!